Con il diabete si può convivere. A patto di favorire la conoscenza della malattia, puntare maggiormente sulla prevenzione e potenziare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e la cura domiciliare.
E l’edizione 2022 della Giornata mondiale del diabete che ricorre il 14 novembre di ogni anno è dedicata, in particolare, a garantire a tutti l'accesso alle cure e a rafforzare l'educazione sanitaria.
Il World Diabetes Day è stato istituito nel 1991 dalla International Diabetes Federation (IDF) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con l'obiettivo di favorire la prevenzione in modo da preservare la qualità di vita degli ammalati.
La data è stata scelta per ricordare il giorno di nascita del fisiologo canadese Frederick Grant Banting, al quale si deve la scoperta dell'insulina, nel 1921, assieme a Charles Herbert Best. Una conquista di straordinaria importanza perché ha reso disponibile una terapia salvavita che permette di convivere con il diabete mellito, riconosciuto come malattia cronica dall'Onu nel 2006.
I numeri nel mondo
Secondo l'International Diabetes Federation gli adulti diabetici a livello globale sono 537 milioni. Entro il 2030 il numero dei pazienti salirà a quota 643 milioni e nel 2045, secondo questa proiezione, la patologia aumenterà ancora fino a raggiungere quota 783 milioni.
In Italia il diabete interessa oltre 3,5 milioni di persone, complessivamente uomini e donne in egual misura. La differenza di genere è invece molto marcata rispetto all’età, dato che il diabete infantile si presenta con maggior frequenza nelle femmine, con un rapporto di 1 a 5, mentre negli over 75 la malattia è più frequente fra gli uomini.
L'Italia è tra i Paesi che aderiscono alla giornata mondiale del 14 novembre ed è in questa occasione che i principali monumenti delle città vengono illuminati con fasci di luce blu, il colore della consapevolezza del diabete.
I vantaggi della Telemedicina
Le nuove tecnologie nel campo delle comunicazioni digitali in ambito medico-sanitario, su cui puntano gli investimenti previsti dalla missione 6 del PNRR, consentono una presa in carico del paziente a distanza, cioè direttamente nel suo luogo di residenza o di domicilio. Numerosi esami di primo livello infatti possono essere eseguiti in mobilità evitando spostamenti e disagi che complicano la vita del paziente e del medico. Inoltre, le nuove soluzioni di telemedicina consentono al medico di refertare da remoto gli esami eseguiti e di visualizzare la storia clinica degli assistiti, con in aggiunta sistemi di notifica e rilevazione dei parametri fuori soglia, questionari di empowerment e gestione multimedia per la condivisione di documenti clinici. Tutto perfettamente in sicurezza e conforme al GDPR.