L’aumento dei rischi informatici rende oggi la sicurezza dei dati una priorità nel settore sanitario. Tra i metodi più efficaci per proteggere i dati sanitari dei pazienti sta diventando sempre più diffuso il processo di autenticazione multifattore (Multi-Factor Authentication o MFA). In che modo questa tecnologia rappresenta uno strumento fondamentale per cliniche, studi medici e strutture sanitarie? Scopriamolo in questo articolo.
L’aumento dei cyber attacchi nella sanità
Negli ultimi anni il settore sanitario è diventato uno dei target principali da parte dei cybercriminali. Secondo il report 2022 di Proofpoint, il 90% delle organizzazioni sanitarie ha subìto un attacco informatico, con un aumento del 125% negli ultimi 2 anni.
Intrusioni illecite possono facilitare attacchi ransomware, con conseguente blocco dei sistemi, e il furto di dati riservati dei pazienti, come cartelle cliniche elettroniche, dati diagnostici, risultati di laboratorio e immagini radiologiche, che possono essere utilizzati per furto d'identità, frodi e ricatti.
Anche una singola falla nelle difese perimetrali di una clinica, un ospedale o uno studio medico può avere conseguenze disastrose.
In questo scenario, l'autenticazione multifattoriale ha assunto un ruolo chiave per contrastare le minacce di cyber security nel mondo sanitario, in quanto protegge in modo ottimale i dati dei pazienti dagli accessi non autorizzati e da una eventuale sottrazione illecita di informazioni sensibili.
Che cos’è l’autenticazione multifattore e perché è importante
L'autenticazione multifattore, nota anche con l'acronimo MFA (Multi-Factor Authentication), è una tecnologia fondamentale per la sicurezza informatica moderna. La MFA è un tipo di autenticazione che richiede agli utenti di fornire due o più elementi per accedere a un account, una rete o un'applicazione.
I fattori di autenticazione possono includere:
- Una password o PIN che l'utente conosce.
- Un token fisico o virtuale in possesso dell'utente.
- Una caratteristica biometrica, come l'impronta digitale o il riconoscimento facciale.
Autenticazione a due fattori vs autenticazione MFA: qual è la differenza?
L’autenticazione a due fattori (2FA) è una tecnica di sicurezza che richiede due metodi per verificare l'identità di un utente. Tipicamente, si tratta di password + codice OTP (One Time Password, ovvero una password numerica composta da 4-6 cifre che viene generata in modo casuale e ha validità limitata nel tempo, solitamente pochi minuti).
In contesti come piccole aziende, utenti privati, accesso a servizi online non critici, la 2FA è un buon compromesso tra semplicità d'uso e sicurezza.
L'autenticazione multifattoriale (MFA) utilizza invece due o più fattori. Oltre a password e OTP, possono essere impiegati certificati digitali, smartphone come token di sicurezza, risposte a domande segrete, chiavi di sicurezza fisiche, riconoscimento biometrico e altri metodi.
La MFA rappresenta quindi uno step successivo rispetto alla 2FA, con un livello di sicurezza ancora maggiore. Infatti, un cybercriminale dovrebbe compromettere almeno due fattori per violare un account, il che risulta estremamente difficile.
Per questo motivo, la Multi-Factor Authentication sta diventando una procedura standard per banche, aziende e organizzazioni sanitarie che gestiscono dati sensibili.
Quali sono i vantaggi della MFA rispetto alla tradizionale autenticazione con username e password?
Oltre alla maggiore sicurezza, i principali vantaggi dell'autenticazione multifattoriale rispetto all'utilizzo di una semplice password sono:
- Protezione da attacchi di phishing: anche se ingannato per rivelare la password, l'utente non può accedere senza il secondo fattore.
- Non sono necessarie password complesse: gli utenti possono impostare password facili da ricordare, poiché la MFA compensa questa vulnerabilità.
- Migliore user experience: l'accesso risulta facile e veloce, una volta configurata la MFA.
- Conformità a standard e normative: la MFA soddisfa i requisiti di sicurezza di PCI (Payment Card Industry), GDPR e altre normative.
- Analisi e reportistica: gli amministratori dei sistemi possono monitorare e tracciare gli accessi per individuare attività sospette.
Come funziona la Multi-Factor Authentication?
L’autenticazione multifattore aggiunge un passaggio di verifica in più durante il login, oltre all'inserimento di username e password. L’utente deve quindi confermare la propria identità fornendo un codice di sicurezza generato da un dispositivo in suo possesso.
Esistono diversi modi per implementare la MFA:
- Tramite SMS: l'utente riceve un codice numerico via messaggio sul proprio cellulare e lo inserisce per accedere.
- Con token hardware: si utilizzano dispositivi fisici che generano codici di accesso a intervalli regolari (OTP).
- Mediante app authenticator: si usano applicazioni per smartphone e tablet che generano codici di verifica temporanei.
- Biometria: si basa sul riconoscimento di impronte digitali, scansione retina o riconoscimento facciale.
La maggior parte di queste opzioni è facile da usare per gli utenti e si integra bene nei normali processi di autenticazione. L'obiettivo è semplice: verificare l'identità con un’informazione che solo l'utente autorizzato possiede, oltre alla password.
La MFA nel settore sanitario
Il settore sanitario gestisce una quantità enorme di dati sensibili, che includono informazioni personali, dati clinici e diagnostici dei pazienti. La protezione di questi dati deve essere una priorità, sia per garantire la privacy dei pazienti, sia per evitare violazioni normative che possono comportare sanzioni e danni reputazionali per la struttura sanitaria.
Implementando una corretta gestione della sicurezza informatica nella sanità, insieme a buone pratiche per difendere lo studio medico dal cybercrimine, tra cui proprio l'autenticazione a più fattori, è possibile contrastare efficacemente le minacce informatiche per il settore sanitario.
Come implementare la multifactor authentication nel settore sanitario
Implementare l'autenticazione multifattoriale nei sistemi informatici sanitari è oggi più semplice che mai. Esistono soluzioni di MFA studiate per integrarsi perfettamente nei workflow clinici, senza impattare sull'operatività quotidiana di medici e operatori sanitari.
Per ospedali, cliniche e studi medici, la modalità migliore di adozione della MFA è tramite l'utilizzo di app per smartphone in grado di generare codici OTP. Il personale sanitario potrà scaricare queste app sui propri dispositivi mobili personali, evitando l'assegnazione di ulteriori token fisici.
Al momento dell'accesso a cartelle cliniche elettroniche, sistemi di prenotazione o qualsiasi altra applicazione aziendale, all'utente verrà semplicemente chiesto di confermare l'accesso tramite notifica push o codice numerico dall'app. Il processo aggiuntivo richiede solo pochi secondi e tutela la privacy dei dati sanitari.
Per guidare al meglio l'implementazione, è consigliabile affidarsi a fornitori specializzati in soluzioni di Multi-Factor Authentication per il settore sanitario.