In linea con gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) il FSE deve diventare lo strumento esclusivo attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente, raccogliendo “l’insieme dei dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi, riguardanti l’assistito” e si colloca in una ampia gamma di attività relative all’erogazione di servizi sanitari, dalla prevenzione alla verifica della qualità delle cure, contribuendo a un’assistenza sempre più personalizzata.
Le linee guida
Per l’erogazione da parte della Commissione Europea dei fondi previsti dalla componente 2 della Missione 6 (quella relativa alla salute) del PNRR sono stati fissati due obiettivi: l’alimentazione del FSE da parte di almeno l’85% dei Medici di Medicina Generale (MMG) entro la fine del 2025 e l’adozione e l’utilizzo del FSE da parte di tutte le Regioni e le Province Autonome entro il secondo trimestre del 2026.
Lo scopo delle “Linee guida per l’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico” è proprio quello di garantire il raggiungimento di questi obiettivi nei tempi previsti mediante l’individuazione di quattro direttrici sulle quali operare:
- garantire servizi di sanità digitale omogenei ed uniformi;
- uniformare i contenuti in termini di dati e codifiche adottate;
- rafforzare l’architettura per migliorare l’interoperabilità del FSE;
- potenziare la governance delle regole di attuazione del nuovo FSE.
Per ognuna di queste quattro aree vengono poi identificati degli obiettivi concreti da raggiungere nel breve e medio termine. Tra i più urgenti, ad esempio, ci sono quelli di uniformare a livello nazionale i servizi del FSE già esistenti per cittadini ed operatori sanitari e di alimentare effettivamente (e possibilmente estenderlo) il nucleo minimo di documenti obbligatori del FSE.
Oggi sono nove i documenti obbligatori e, tra questi, il Profilo sanitario sintetico (Patient summary) che, contenendo la storia clinica e la situazione attuale dell’assistito, è di competenza dei MMG.
Il Patient summary è fondamentale per la presa in carico del paziente ma nel documento pubblicato in Gazzetta Ufficiale si fa notare come (al terzo trimestre 2021) risulta inserito per oltre il 50% dei pazienti in una sola regione, mentre in 18 tra le 21 regioni o province autonome il dato fosse vicino allo 0%.
Le protesta dei medici di famiglia
L’analisi delle ragioni di questo fenomeno ha provocato una decisa reazione dei Medici di Famiglia che non condividono il giudizio riportato nelle linee guida sulla poca dimestichezza con la tecnologia dei MMG e sulle loro scarse competenze digitali.
Silvestro Scotti, Segretario Generale della FIMMG, solleva anche dubbi riguardo l’affermazione, contenuta nelle linee guida, che i MMG utilizzino “soluzioni di cartella clinica digitale, che, pur essendo collegate con il Sistema TS per l'invio delle prescrizioni elettroniche, non sempre sono integrate con il FSE” chiedendosi dove sia la dimostrazione che le cartelle cliniche di altre strutture assistenziali, come ospedali e distretti, siano già interoperabili con il FSE.
L’importanza del giusto software
Polemiche a parte, il punto che riguarda il software è certamente centrale visto che parliamo di digitalizzazione della Sanità e di uno strumento come il FSE nel quale devono confluire tutti i dati del paziente che devono essere inseriti dai diversi attori coinvolti nel processo di cura e, al tempo stesso, resi disponibili per la consultazione.
Per questo è cruciale sia per i Medici di Famiglia sia per gli Specialisti orientarsi su prodotti progettati e realizzati per supportare i delicati processi clinici e di cura, come quelli di CGM, perfettamente integrati con il FSE.
Per i MMG, in particolare, è fondamentale poter disporre di software come CGM STUDIO che abbina praticità e sicurezza grazie alla sua struttura all in cloud che consente all’utilizzatore di accedere a tutte le sue funzionalità in mobilità e su qualunque dispositivo dotato di collegamento internet - anche a domicilio del paziente - il tutto con una semplicità operativa dovuta alle sue caratteristiche funzionali integrate con i Servizi Regionali (se presenti), e il Fascicolo Sanitario Elettronico.