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Come già fatto in precedenti rilevazioni, a novembre del 2024 abbiamo chiesto a Medici di Medicina Generale (MMG) e Pediatri di Libera Scelta (PLS) di condividere le loro esperienze e percezioni attraverso una survey mirata. L’obiettivo è stato quello di comprendere come questi professionisti gestiscono il carico di lavoro, affrontano le sfide tecnologiche e interagiscono con l'industria farmaceutica. Dai dati emergono interessanti spunti di riflessione che delineano un sistema in evoluzione, ma ancora legato a dinamiche tradizionali.
Caratteristiche degli intervistati
La survey ha coinvolto principalmente medici con una marcata predominanza di over 50, riflettendo una professione sempre più senior.
Tra i MMG, infatti, il 75% degli intervistati appartiene alla fascia over 60, seguita dal 13% nella fascia 50-59, dal 7% tra i 40-49 anni e solo il 5% tra i 30-39. Per i PLS, tutti i partecipanti appartenevano a fasce di età superiori ai 50 anni, con una netta predominanza degli over 60 (81%) rispetto ai 50-59 anni (19%).
Questa distribuzione generazionale influisce inevitabilmente sull’approccio lavorativo e sulla propensione ad adottare cambiamenti tecnologici e organizzativi, specialmente in alcuni ambiti e in generale nella propensione ad affrontare il cambiamento.
La gestione dei pazienti su appuntamento
Questo è un tema che abbiamo già indagato in precedenza, sia perché racconta molto dell’approccio di un medico di base nella gestione dei pazienti (non solo logistica), sia perché questa è un’area in cui si possono innestare nuovi strumenti di supporto al medico. A differenza delle indagini già svolte, in questo caso tutti i PLS hanno risposto di ricevere su appuntamento (nell’ultima survey circa il 10% ha dichiarato di non farlo); le considerazioni che seguono riguardano, quindi, esclusivamente gli MMG.
Nelle survey precedenti infatti (aprile 2024 e giugno 2023), è emerso che più del 60% dei medici che riceve solo su appuntamento ha notato un aumento del tempo da dedicare a ciascuna visita con un miglioramento della qualità delle visite stesse. Tuttavia tra i medici che hanno risposto alla nuova indagine e che non ricevono su appuntamento (29%) molti non vogliono comunque avere questo tipo di approccio (62%) e questo sia per ostilità al cambiamento (tutti rispondenti nella fascia over 60) ma anche per ragioni più etiche legate al lavoro del medico (28%). Per questi medici, infatti, le visite devono essere immediate per garantire un'assistenza efficace, soprattutto se in zone disagiate del paese, favorendo la relazione con i pazienti ed evitando la rigidità degli appuntamenti che in casi di emergenza rischierebbero di lasciare i pazienti senza un pronto supporto
Tecnologie per la comunicazione medico-paziente
L'indagine si è concentrata sull'analisi delle alternative a Whatsapp (ma anche di altri strumenti non convenzionali), attualmente utilizzato da una larga percentuale di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta (32%MMG, 29% PLS - Survey CGM 2023) per comunicare con i pazienti, nonostante le problematiche legate alla privacy e alla difficoltà di separare i tempi di lavoro da quelli personali. Si è esplorato la possibile adozione di strumenti integrati nei gestionali per migliorare la comunicazione medico-paziente, con particolare attenzione a sistemi di messaggistica e condivisione documentale.
Le risposte dei MMG rivelano una distribuzione equilibrata tra favorevoli, contrari e incerti. Tra i più scettici, emergono ancora una volta i medici over 60 (88%), restii a modificare il proprio assetto lavorativo e preoccupati per le competenze digitali dei pazienti, ma tra le righe potremmo leggere anche la preoccupazione di non poter dare il giusto supporto ai pazienti non all'altezza di strumenti più digitalizzati. Tuttavia, alcuni vedono negli strumenti integrati una soluzione alle problematiche di privacy, considerando inadeguati servizi come Whatsapp ed e-mail per garantire la conformità al GDPR e la sicurezza dei dati dei pazienti. I fautori di queste tecnologie sottolineano il potenziale miglioramento dell'efficienza del lavoro e del servizio offerto, una migliore comunicazione e una possibile riduzione degli accessi fisici in ambulatorio, aspetto particolarmente rilevante considerando che in Italia la media di pazienti per singolo MMG è di 1.237 utenti (fonte: Agenas 2021), ma in molti casi superano i 1.500 (il 59% dei rispondenti alla nostra survey del 2023).
È comunque interessante notare come tra i detrattori dei possibili sistemi integrati ve ne siano alcuni spaventati proprio dai potenziali problemi di privacy, problemi che non rilevano, erroneamente, in altri sistemi molto più a rischio.
Per i PLS il dato in parte ricalca quanto visto per gli MMG, soprattutto considerando l'ipotetica adozione di sistemi integrati per lo scambio di documenti. Abbiamo, tuttavia, notato una maggior opposizione a sistemi di comunicazione integrati alternativi a Whatsapp ed email, con solo l'11% dei rispondenti favorevole, un 50% contrario e una grossa fetta (39%) di indecisi. Questa resistenza potrebbe spiegarsi, almeno in parte, con le particolari dinamiche relazionali tra pediatri e genitori, spesso più ansiosi e propensi a un uso eccessivo degli strumenti di comunicazione per contattare il pediatra.
In conclusione, i sostenitori delle tecnologie integrate, sia tra i MMG sia tra i PLS, condividono una visione ottimistica del loro potenziale, immaginando benefici come una maggiore efficienza e una migliore gestione del rapporto medico-paziente. Tuttavia, l'adozione di queste soluzioni richiede un cambiamento culturale e formativo, indispensabile per superare le barriere legate alla familiarità con le tecnologie e alle percezioni di pazienti e professionisti.
Com’è percepita l’Intelligenza Artificiale
Abbiamo continuato indagando ulteriormente nell'indagine sul sentiment nei confronti dell'intelligenza artificiale e abbiamo notato una maggior apertura rispetto alla survey fatta nella primavera del 2024, solo qualche mese prima. Al netto delle differenze tra le domande, infatti, i rispondenti aperti al suo utilizzo sono ora il 74% degli MMG e il 72% dei PLS, contro -rispettivamente- il 56% e il 59% della precedente indagine. Segno questo, probabilmente, di una maggior conoscenza del fenomeno appresa dai media a dal continuo battage che ne viene fatto dalla rivoluzione di ChatGPT ad oggi.
Anche in questo caso, tuttavia, le motivazioni degli scettici rimangono invariate: una generale diffidenza verso lo strumento, la paura di perdere il rapporto umano con i pazienti e le tematiche legate alla privacy. È interessante notare, però, che in una risposta successiva il 52% degli MMG e il ben 64% dei PLS hanno ammesso che una formazione dedicata e tutorial specifici sull'utilizzo dello strumento potrebbero far loro cambiare idea sulla sua adozione, riducendo proprio la diffidenza e aumentando la consapevolezza sulle potenzialità di queste nuove risorse.
Collaborazione con l’industria farmaceutica
La collaborazione tra medici di base con l'industria farmaceutica è un tema che, anno dopo anno, continua a generare riflessioni e che abbiamo voluto approfondire ulteriormente.
In base ai nuovi risultati, infatti, una buona parte dei medici riconosce il potenziale valore della collaborazione con l'industria, in particolare per la possibilità di ottenere maggiori opportunità di formazione continua e aggiornamenti scientifici (63% MMG, 58% PLS), di accedere a informazioni su nuovi farmaci e trattamenti (52% MMG, 36% PLS), di avere accesso a strumenti diagnostici avanzati e tecnologie che possono migliorare la qualità della diagnosi e del trattamento (28% MMG , 31% PLS) e di poter partecipazione a studi clinici e programmi di arruolamento pazienti, che vengono percepiti come un'occasione per ampliare le possibilità terapeutiche e migliorare l'assistenza (31% MMG, 30% PLS)
Conclusioni
In generale possiamo affermare che questa indagine delinea un quadro complesso ma ricco di opportunità: l'apertura verso tecnologie nuove e la collaborazione interdisciplinare segnano un passo avanti nella modernizzazione della pratica medica. Tuttavia, permangono sfide significative, come la resistenza al cambiamento, spesso legata ad un’intera, lunga carriera spesa adottando specifiche modalità, o una mancata familiarità con i nuovi strumenti. Un punto cruciale emerso è l'importanza della formazione, che non solo può ridurre le diffidenze verso le innovazioni tecnologiche, ma anche favorire un’integrazione più armoniosa di tali strumenti nel lavoro quotidiano e una collaborazione efficace e robusta con il mondo dell’industria. Parallelamente, è fondamentale garantire che le soluzioni tecnologiche siano sviluppate tenendo conto delle esigenze operative dei medici, assicurando efficienza senza sacrificare il rapporto cono i pazienti e la qualità del servizio. Questo equilibrio è la chiave per affrontare le sfide future, migliorando al contempo sia l’esperienza dei pazienti sia la soddisfazione professionale degli operatori sanitari.